Il prestito Inpdap è uno strumento finanziario che viene messo a disposizione per tutti i dipendenti della pubblica amministrazione. Questa agevolazione è stata pensata per tutti quelli che avevano bisogno di un prestito ma volevano avere un tasso agevolato o bloccato.
Dunque tutti i lavoratori che fanno parte degli organi statali possono richiedere questo tipo di finanziamento. Ci sono diversi tipi di finanziamento, come ad esempio il piccolo prestito o il mutuo. Il credito viene erogato direttamente dall’INPS (attualmente la gestione non è più Inpdap) e le condizioni contrattuali sono molto simili a quello di un istituto di credito bancario.
Chi fa parte della pubblica amministrazione ha comunque dei vantaggi, visto che ci sono particolari tassi dedicati e delle condizioni davvero particolari. È possibile anche richiedere strumenti come ad esempio la cessione del quinto: la quinta parte dello stipendio o della pensione può essere prelevata direttamente per poter saldare la rata. Tra le tante misure è possibile richiedere anche i prestiti Inpdap per lo studio dei propri figli: ecco chi può richiederlo e come funziona.
Prestiti inpdap per studio figli: che cosa è?
Come abbiamo visto, i prestiti Inpdap si suddividono in base alla destinazione d’uso. In questo caso il prestito non viene erogato allo studente, come accade in altre situazioni: infatti con gli altri istituti di credito la somma viene girata interamente a chi ne fa richiesta. In questo caso la cifra arriva direttamente al dipendente pubblico che potrà utilizzarlo per far studiare suo figlio. Questo strumento è stato pensato per aiutare tutti i figli di chi è dipendente pubblico, per poter portare avanti il proprio percorso di studi e concentrarsi al meglio senza dover intraprendere un’attività lavorativa. Ci sono diverse condizioni da dover rispettare, per poter avere tutte le agevolazioni del caso. La durata massima è di due anni e i soldi possono essere utilizzati per poter acquistare il materiale scolastico, come ad esempio libri e altro, ma anche per poter pagare le varie rette universitarie.
Quali sono le condizioni del prestito Inpdap per studio figli?
Quando si richiedono queste misure, studiate appositamente per una tipologia in particolare, ci sono delle condizioni da rispettare. Prendiamo ad esempio la durata, che come già detto non può superare i due anni. Il capitale che è stato vincolato, non può in nessun modo coprire altre spese. Inoltre il tetto massimo finanziabile è di 15.000 euro e dipenderà da diversi fattori. Anche la rateizzazione ha delle condizioni ben precise che devono essere rispettate: il piano di ammortamento prevede un massimo di 60 rate mensili, ovvero un rientro entro cinque anni. Molto interessante anche il tasso di interesse. Infatti tutti gli strumenti finanziari proposti hanno dei tassi agevolati, come ad esempio il mutuo per la casa. Anche in questo caso, chi richiederà un prestito per i propri figli avrà la possibilità di usufruire di un tasso agevolato pari al 4.25%: un tasso fisso che permette di capire a priori quali saranno i costi totali del prestito e a quanto ammonterà la cifra da pagare ad ogni rata.
Come richiedere i prestiti Inpdap per studio figli
Per poter richiedere un prestito Inpdap per lo studio dei propri figli è necessario essere iscritto alla gestione delle prestazioni creditizie sociali ed essere un dipendente pubblico. Inoltre per presentare la domanda si può essere sia pensionato che lavoratore e bisogna presentare un documento di identità valido e l’ultima busta paga. In caso dei pensionati bisogna presentare il cedolino della pensione e inoltre la certificazione di tutte le spese per la formazione che devono essere sostenute. In caso di accettazione della domanda, i soldi verranno girati sul conto corrente bancario o su quello postale, oppure consegnati tramite un assegno. Inoltre è assolutamente necessario stipulare un contratto assicurativo sul rischio vita e impiego. Si può estinguere il proprio debito con i bollettini postali o è anche possibile richiedere la cessione del quinto: come tutti i prestiti Inpdap, è possibile cedere una quinta parte del proprio stipendio per poter rientrare nel finanziamento richiesto alle istituzioni nazionali.