Gli integratori alimentari sono prodotti molto apprezzati dagli italiani, che si confermano sempre più attenti alla salute e al benessere. Secondo la ricerca del Censis “Il valore sociale dell’integratore alimentare”, nel nostro Paese ci sono circa 32 milioni di persone che consumano gli integratori, dei quali 18 milioni lo fanno abitualmente ogni giorno o alcune volte alla settimana.
La maggior parte degli utilizzatori di integratori alimentari (il 62,8% del totale) ha tra i 35 e i 64 anni d’età, mentre oltre 6 donne su 10 fanno ricorso all’integrazione alimentare. Soltanto nel 2018 la spesa degli italiani per gli integratori è stata di 3,3 miliardi di euro, un risultato che posiziona l’Italia al primo posto in Europa come quota del mercato, seguita da Germania e Francia.
Negli ultimi 10 anni il consumo di integratori alimentari è cresciuto del 126% in termini di valore, mentre nello stesso periodo i consumi degli italiani sono scesi dello 0,8%. Questo dato dimostra l’interesse degli italiani a spendere per gli integratori, nonostante una riduzione generale della spesa, prodotti a cui molte persone non sono disposte a rinunciare, con un effetto positivo sull’industria del settore e il numero di occupati.
Gli integratori alimentari più acquistati in Italia
Secondo i numeri dell’Area Studi di Mediobanca relativi al 2020, tra gli integratori alimentari più venduti in Italia ci sono i multivitaminici e minerali con 746 milioni di euro di fatturato e una quota di mercato del 19,7%. Seguono gli integratori per il sistema gastrointestinale (413 milioni di euro e 10,9% di market share), i probiotici (387 mln e 10,2%), i prodotti per il sistema circolatorio (292 mln e 7,7%) e per il sistema urinario-riproduttivo (256 mln e 6,8%).
Al sesto posto si posizionano gli integratori tonici, stimolanti e per lo sport (236 mln e 6,2%), tra cui figurano anche prodotti come Virgostill, un integratore per erezione molto apprezzato dagli uomini con disfunzione erettile. Dietro questa tipologia di integratori alimentari ci sono i prodotti per la gola e il sistema respiratorio (219 mln e 5,8%), seguiti dagli integratori per relax, benessere mentale e sonno (189 mln e 5%) e quelli per la perdita e il controllo del peso (113 mln e 3%).
Quote minori sono legate all’acquisto di integratori alimentari per muscoli e articolazioni (100 mln e 2,6%) e i prodotti per la salute degli occhi (89 mln e 2,3%). In totale, nel 2020 l’Area Studi di Mediobanca ha calcolato un giro d’affari di 3,789 miliardi di euro, in aumento del 2,9% rispetto all’anno precedente, con un incremento sostanziale della vendita di integratori alimentari per weight management e slimming (+21,5% rispetto al 2020), il relax, benessere mentale e sonno (+18,9%) e i multivitaminici (+10,8%).
Nel 2020 la spesa pro capite degli italiani per l’acquisto di integratori alimentari è stata pari a 63,6 euro, quasi il doppio in confronto a quanto hanno speso i tedeschi (32,9 euro) e oltre il 50% in più rispetto alla spesa dei francesi (31,7 euro). Il prezzo medio degli integratori acquistati in Italia è stato di 15,6 euro, in netta crescita rispetto al 2016 quando il costo medio di una confezione era di 13,5 euro, con un consumo pro capite di 4,1 confezioni per abitante.
Gli italiani hanno un giudizio positivo sugli integratori alimentari
L’aumento della spesa per gli integratori alimentari è sostenuto dalla fiducia degli italiani in questo tipo di prodotti. Secondo il Censis, oltre 7 italiani su 10 tra quelli che usano regolarmente gli integratori alimentari valutano positivamente questi prodotti, in particolare in merito agli effetti benefici sull’organismo. Questa percentuale sale tra i laureati arrivando all’80%, con un forte apprezzamento nell’integrazione alimentare da parte delle donne (76,9%) e tra il pubblico adulto con un’età compresa tra 35 e 64 anni (75,1%).
Un aspetto interessante è l’utilizzo degli integratori da parte di persone che non hanno problemi di salute, infatti per il Censis il 58,1% dei consumatori di integratori gode di un’ottima salute. In questo caso si ricorre all’integrazione alimentare a scopo preventivo, ossia per prevenire una serie di disturbi che potrebbero compromettere il proprio benessere. È rassicurante il ricorso frequente al proprio medico o al farmacista, per chiedere consiglio prima di acquistare un integratore alimentare.
D’altronde, il 95% del mercato è legato agli acquisti nelle farmacie, con un forte aumento delle vendite presso gli e-commerce farmaceutici come rilevato da Iqvia. Meno diffusi gli acquisti nelle parafarmacie e in altri canali. Non stupisce dunque la crescita continua del mercato degli integratori alimentari, in grado di passare da 1,315 miliardi di euro del 2008 agli oltre 3,7 miliardi di euro del 2020, come rilevato dall’Area Studi di Mediobanca, un apprezzamento destinato a consolidarsi nei prossimi anni.