Il regime dei minimi, nel 2018, rappresenta una novità che ha subito diverse modifiche e che potrebbe offrire non pochi vantaggi a determinate categorie di soggetti.
Ecco tutto quello che bisogna conoscere di questa innovazione introdotta da parte del Governo Italiano.
A chi si rivolge questo regime
Il nuovo regime dei minimi, che entrerà in vigore nel 2018, è un tipo di agevolazione di tipo fiscale che potrà essere sfruttata da parte di due soggetti differenti tra di loro, ovvero gli imprenditori che intendono avviare una nuova attività oppure coloro che rispettano diversi tipi di caratteristiche e che sono già impegnati nella gestione di un’impresa.
In entrambi i casi è bene sottolineare come questo genere di regime preveda dei requisiti che devono essere necessariamente rispettati in modo tale da prevenire eventuali errori che potrebbero avere delle ripercussioni negative e che fanno di fatto uscire gli imprenditori da questo particolare regime.
I requisiti per accedere al regime minimo
Per poter accedere al regime minimo nel 2018 è necessario che un imprenditore avvii una nuova impresa, la quale deve essere necessariamente operativa sul suolo italiano. Ma anche le imprese che operano sul suolo italiano da diverso tempo hanno la concreta opportunità di poter accedere al regime minimo nel corso del 2018. In questo caso vi sono determinati tipi di requisiti che devono essere necessariamente rispettati in maniera attenta e precisa, in modo che la vecchia azienda possa essere in grado di rimanere nel regime stesso.
Primo di questi consiste nel fatto che l’impresa che intende entrare in questo regime non deve aver assolutamente superato determinate soglie di redditto complessivo.
Questa deve essere ovviamente registrata al trentuno dicembre dello scorso anno e la soglia varierà a seconda del settore di appartenenza di quell’impresa. Per la precisione i profitti ottenuti devono essere compresi tra i venticinque ed i cinquanta mila euro annui mentre i liberi professionisti non devono aver conseguito oltre i trentamila euro durante il corso dello scorso anno.
A questo requisito si aggiunge anche il costo complessivo sostenuto per l’assunzione di nuova forza lavoro: contratti a tempo determinato oppure indeterminato, così come quelli a collaborazione ed a progetto non devono aver raggiunto la soglia massima di cinque mila euro lordi. Pertanto i nuovi dipendenti non devi aver comportato un costo annuo superiore a quella somma nel corso dello scorso anno e lo stesso vale per quanto riguarda l’acquisto di beni strumentali dedicati interamente all’ambito lavorativo. In questo caso si parla di venti mila euro.
Infine, altro requisito fondamentale che deve essere necessariamente rispettato da parte di imprese e liberi professionisti non devono aver comprato dei beni di utilizzo per l’impresa il cui costo unitario sia superiore ai 516,46 euro. Pertanto questi sono i diversi requisiti che devono essere rispettati da parte dell’impresa che vuole entrare nel regime minimo ed ottenere una serie di detrazioni fiscali che potranno essere conseguite con grande facilità da parte dell’impresa.
Durata e tassazione del regime minimo
La durata del regime minimo risulta essere indeterminata e questo vuol dire che finché le imprese rispettano quei requisiti rientreranno nel suddetto regime. La tassazione sarà pari al cinque percento per una soglia di tempo massima pari a cinque anni mentre, successivamente, la suddetta aumenterà al quindici percento, finché appunto l’impresa non viola uno dei requisiti che sono stati prima descritti.