Il Codice Tributo 3918, con i codici tributo 3912 e 3913, sono i codici che devono essere utilizzati per pagare l’IMU, acronimo di Imposta Municipale Unica che ha sostituito la vecchia Ici, l’Irpef e le relative addizionali regionali e comunali calcolate sui redditi fondiari riferiti ad immobili non locati. I codici tributo si distinguono sia in base al tipo di immobile che in base all’Ente statale o locale destinatario del tributo stesso (Comune e Stato). Vediamo in questa guida che cos’è il Codice tributo 3918, quando deve essere utilizzato sul Modello F24 e chi è tenuto a pagare l’IMU.
Codice Tributo 3918: Chi paga l’IMU?
Il Codice tributo 3918 deve essere utilizzato per il pagamento dell’IMU, imposta istituita in via sperimentale dall\’art. 13 del Decreto Legge del 6 dicembre 2011, n.201, convertito con modificazioni dalla Legge 22 dicembre 2011, n.214 e disciplinata dal medesimo articolo 13 e dagli articoli 8 e 9 del D.lgs. 14 marzo 2011, n.23, con aggiornamenti e con ulteriori modifiche con la legge di Stabilità che ha abolito l\’IMU sulla prima casa, tranne alcune eccezioni.
Il Codice Tributo 3918 deve essere utilizzato dai proprietari di immobili o i titolari di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi e superficie, ovvero da tutti i soggetti tenuti al pagamento dell\’IMU:
- proprietario di immobili, che ha il diritto di godere e disporre di una cosa in modo pieno ed esclusivo;
- i titolari di uso, consistente nella facoltà di servirsi dell\’immobile, limitatamente ai bisogni della propria famiglia;
- i titolari di usufrutto, consistente nella facoltà di godere e usare il bene “come se ne fosse il proprietario”;
- i titolari di superficie, che consiste nell\’edificare e mantenere una costruzione al di sopra (o al di sotto) di un fondo di proprietà altrui;
- i titolari di enfiteusi, cioè il godimento di un bene altrui con l’obbligo di migliorarlo e di pagare un canone periodico;
- il locatario, cioè colui che fruisce del bene, nel caso di immobili concessi in locazione finanziaria (leasing) per tutta la durata del contratto;
- i titolari di abitazione, consistente nel diritto di abitare l\’immobile solo per i bisogni del titolare del diritto e della sua famiglia;
- l’ex coniuge assegnatario dell’immobile, a seguito di separazione, divorzio o annullamento di matrimonio, in quanto titolare del diritto di abitazione;
- il concessionario di aree demaniali (concessionario di uno stabilimento balneare).
L’IMU NON è più dovuta sulla prima casa e sulle relative pertinenze: l’unica eccezione riguarda il caso in cui l’immobile sia di lusso, quindi rientrante nelle categorie catastali A/1, A/9 e A/8. L\’Imu resta invece in vigore sulla seconda casa.
Modello F24: come si calcola e come si paga il codice tributo 3918
Per quanto concerne il calcolo dell’IMU, è necessario avere a portata di mano la visura catastale aggiornata dell’immobile dato che costituisce la base imponibile su cui si deve pagare il tributo. Tramite la visura è possibile individuare la rendita catastale che l’immobile frutta al soggetto contribuente e deve essere rivalutata del 5%. L’importo ottenuto deve essere moltiplicato per un coefficiente che è pari a 80 (gruppo catastale A/10). Infine, va moltiplicato per l’aliquota stabilita al 7,6 per mille. Come per tutti i codici tributo, si utilizza l’apposito modello F24, il cui pagamento può essere eseguito presso una Banca o presso un ufficio di Poste italiane. Il codice 3918 deve essere inserito nella sezione “Imu e altri tributi da versare” con indicazione dell’importo da versare.