Qual è il migliore prestito per dipendenti pubblici, la cessione del quinto o i prestiti Inpdap per dipendenti pubblici? Come calcolare la rata del prestito? Esistono prestiti per dipendenti pubblici precari o a tempo determinato? Quale prestito è migliore per i dipendenti pubblici, quello di Poste Italiane, di Bnl o di Banca Intesa?
Se stai cercando delle risposte chiare a queste e ad altre domande sui prestiti per dipendenti pubblici leggi questo breve articolo, e scopri il prestito migliore per te, quello più conveniente e quello più facile da ottenere.
Prestiti per dipendenti pubblici, la cessione del quinto
In assoluto il miglior prestito per i dipendenti pubblici è la cessione del quinto, un prestito personale non finalizzato, che può essere richiesto senza dover indicarne lo scopo o la finalità.
Con la cessione del quinto non sei fisicamente tu a pagare le rate mensili, ma il tuo datore di lavoro attraverso una trattenuta diretta sulla tua busta paga, quindi il prestito deve passare per un accordo tra la Banca ed il tuo datore di lavoro.
Questo serve per controllare che la richiesta di prestito sia in linea con le regole imposte dalla legge, che stabilisce il limite della quota cedibile al 20% netto dello stipendio, quindi se percepisci 1.000€ al mese la rata del prestito non potrà superare i 200€.
Inoltre in questo modo puoi richiedere la cessione del quinto anche se protestato, pignorato o segnalato come cattivo pagatore.
La durata massima della cessione del quinto è di 120 mensilità, 10 anni, rigorosamente a tasso fisso, ma con l’obbligatorietà di sottoscrivere una polizza assicurativa sulla vita e contro l’eventuale perdita del lavoro.
Non ti preoccupare perché banche e finanziarie al momento del preventivo ti forniscono già il prezzo della polizza compreso nelle rate, all’interno del TAEG, la voce che rappresenta il vero costo del prestito.
Per richiedere un prestito tramite la cessione del quinto i dipendenti pubblici devono avere un’età compresa tra i 18 ed i 65 anni, almeno 2 mesi d’anzianità di servizio ed una busta paga a tempo indeterminato o determinato, con alcune limitazioni.
La delega di pagamento
Se hai bisogno di aumentare l’importo della cessione del quinto puoi richiedere la delega di pagamento o doppio quinto, con la quale puoi portare la quota cedibile fino al 50% dello stipendio.
Per richiederla devi eseguire la stessa procedura necessaria per la cessione del quinto. Il tasso è sempre fisso, devi sottoscrivere un’assicurazione obbligatoria sulla vita e contro la perdita del lavoro e la durata massima è di 120 mesi.
Prestiti personali per dipendenti pubblici
Se hai bisogno di importi più elevati e non sei protestato o segnalato ai Crif puoi sempre richiedere un prestito personale per dipendenti pubblici, non vincolato alla quota cedibile.
Con i prestiti personali puoi richiedere fino a 100.000€ rimborsabili da 12 a 120 mesi, a tasso fisso e senza la necessità di sottoscrivere un’assicurazione.
I prestiti personali possono essere finalizzati o non, e per richiederli è necessario presentare il proprio documento d’identità, il codice fiscale e l’ultima busta paga. In alcuni casi possono essere richieste garanzie aggiuntive come la firma di un garante, il TFR o un bene immobile a garanzia.
Prestiti inpdap dipendenti pubblici
I dipendenti pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni economiche e sociali, possono accedere ai prestiti INPDAP a condizioni agevolate erogati dall’INPS.
È possibile richiedere piccoli prestiti o prestiti pluriennali a seconda delle proprie necessità. Se hai bisogno di piccole somme puoi richiedere un piccolo prestito INPS, per il quale non serve alcun giustificativo di spesa.
Con i piccoli prestiti INPS puoi richiedere da una a 8 mensilità, rimborsabili da 12 a 48 mesi, a tasso fisso agevolato composto dal 4,25% di interessi nominali, da uno 0,5% di spese amministrative e da una aliquota che può andare dallo 0,17% all’1,26% a seconda dell’età e della durata del prestito.
Se hai bisogno di importi superiori puoi richiedere un prestito pluriennale diretto, per il quale hai bisogno di documentare la spesa e puoi richiederlo per motivi familiari o personali.
Gli importi richiedibili sono vincolati alla quota cedibile che non può superare il 20% dello stipendio, con due durate possibili di rimborso a 60 o 120 mesi. Il tasso d’interesse nominale è del 3,5%, al quale è necessario aggiungere uno 0,5% per le spese amministrative e l’aliquota variabile dallo 0,17% all’1,26%.
Per richiederlo devi avere almeno 4 anni d’anzianità di servizio, mentre la domanda deve essere effettuata per via telematica, inviando anche un certificato di buona salute.
Infine puoi richiedere un prestito pluriennale garantito, sempre con almeno 4 anni d’anzianità di servizio, con un TAN applicato dalla banca dove richiedi il prestito, più uno 0,5% per spese d’amministrazione e la solita aliquota variabile. Le durate possono essere di 60 o 120 mesi.
In questo caso l’INPS fornisce una copertura contro eventuale decesso, riduzione dello stipendio o cessazione del servizio senza diritto alla pensione. L’importo richiedibile è vincolato alla quota cedibile.
Prestiti per dipendenti pubblici, calcolo della rata
Se sei un dipendente pubblico puoi calcolare la rata del tuo prestito direttamente sul sito dell’INPS, accedendo all’area riservata con il tuo codice PIN.
In questa area puoi effettuare simulazioni di calcolo della rata, inserendo alcuni dati personali e tramite tre criteri, la durata del prestito, il tuo stipendio o inserendo l’importo del quale necessiti.
Prestiti per dipendenti pubblici precari o a tempo determinato
I dipendenti pubblici precari o a tempo determinato possono accedere a tutte le forme di prestito disponibili per i dipendenti pubblici a tempo indeterminato, con alcune limitazioni.
Per prima cosa è necessario che la durata del prestito non superi la scadenza del proprio contratto di lavoro, mentre in caso contrario sarà necessaria la firma di un garante.
Inoltre in alcuni casi possono essere richieste delle garanzie aggiuntive alla propria busta paga, come il TFR a garanzia del prestito, la firma di un garante o eventuali beni mobili ed immobili a garanzia.
I migliori prestiti per dipendenti pubblici
Molte banche e finanziarie offrono prestiti per dipendenti pubblici a condizioni agevolate, questo perché il loro lavoro viene considerato sicuro ed affidabile. Proprio per questo è possibile trovare tassi d’interesse agevolati, minori costi di gestione o tempi d’attesa più brevi.
Tra i migliori prestiti per dipendenti pubblici ci sono quelli offerti da Poste Italiane, BNL e Banca Intesa. Poste Italiane offre prestiti a tasso agevolato ai dipendenti pubblici tramite la cessione del quinto.
Per richiederli bisogna avere un’età compresa tra i 18 ed i 65 anni, almeno 3 mesi d’anzianità di servizio ed un contratto a tempo indeterminato. L’assicurazione obbligatoria è a carico di Poste.
BNL invece offre prestiti flessibili fino a 100.000€, rimborsabili da 12 a 120 mesi, a tasso agevolato e con la possibilità dopo la sesta rata di richiedere sia ulteriore credito, che la sospensione di una o più rate.
Banca Intesa offre ai dipendenti pubblici prestiti a tassi agevolati, fino a 75.000€ rimborsabili in massimo 10 anni, con la possibilità di posticipare un numero di rate inferiore di uno al numero degli anni di prestito.
I migliori prestiti per dipendenti pubblici, richiedibili anche in caso di protesti o segnalazioni come cattivi pagatori, sono la cessione del quinto, la delega di pagamento ed i prestiti INPS.
Invece per importi superiori è possibile optare per i prestiti personali, che molte banche e finanziare offrono ai dipendenti pubblici a condizioni agevolate, purché non abbiano segnalazioni ai Crif.
I dipendenti pubblici precari o a tempo determinato possono richiedere tutte le tipologie di prestito, ma è necessario che la durata del prestito non superi quella del contratto Inoltre potrebbero essere richieste garanzie aggiuntive come la firma di un garante, il TRF o un bene immobile a garanzia.