Quando si parla di libri sociali, si fa riferimento a quei libri tenuti dalle società di capitali, previsti dal Codice Civile, che riguardano i soci, le decisioni presi dal consiglio di amministrazione, del collegio sindacale, etc. Tali libri sono soggetti ad una tassa annuale, e per saperne di più su di essa e sulle sue modifiche del 2016, si può continuare a leggere questa pagina.
La vidimazione
C’è da dire che la vidimazione dei libri sociali è obbligatoria per le società di capitali, ed è possibile effettuarla tramite un notaio o la Camera di Commercio. Tale vidimazione, tuttavia, non è più obbligatoria per i libri contabili, ma è necessario comunque effettuare una numerazione progressiva delle pagine dei libri ed il pagamento di un’imposta da bolla al momento dell’inizio del suo utilizzo, che si può pagare tramite il modello F23. Generalmente, la vidimazione di un libro sociale può ammontare a 150 euro, IVA compresa, ed escluse le marche da bollo (ed anche quelle di Cicerone, se dovute), e l’importo si deve pagare al momento di ritiro dei libri.
La tassa di concessione governativa annuale, per la vidimazione di tali libri, può essere pari a 309,87 euro, se il capitale sociale della società non supera i 51645,690 euro, o 516,46 euro, se il capitale sociale superare la cifra già citata. Essa va, poi, pagata tramite il Modello F24, usando il codice tributo 7085, da segnare nella sezione Erario, entro il 16 marzo di ogni anno. L’omissione di tale versamento può costare delle sanzioni che vanno dal 100 al 200 % della tassa, e non è mai inferiore alla cifra di 103 euro.
La tassa nel 2016
Per il 2016, si specificavano due modalità di pagamento della tassa, ovvero:
- per le società al primo anno di attività, la cui tassa annuale doveva essere corrisposta alla prima presentazione della dichiarazione di inizio attività e pagata tramite un bollettino postale;
- per le società che avevano superato il primo anno di attività, che pagano la tassa tramite il modello F24 entro il 16 marzo, come indicato in precedenza.
Sono obbligati a pagare tassa le società per azioni, a responsabilità limitata ed in accomandita per azioni. Invece, sono esonerati dal pagarla le società cooperative, di mutua assicurazione, quello sportive, quelle dichiarate fallite e i consorzi che non assumono la forma di società consortile.
Sempre secondo quanto prevede l’articolo 4221 del Codice Civile, tra i libri sociali da vidimare sono inclusi: il libro dei soci, delle obbligazioni, delle adunanze (assemblari, del consiglio di amministrazione, del collegio sindacale, degli obbligazionisti e del comitato esecutivo, e qualsiasi altro registro in cui vi è l’obbligo della bollatura, secondo quanto prevedono delle norme speciali. Sono esclusi, come già accennato prima, i libri contabili, ed altri simili ad essi, come i registri IVA o il libro sociale.
In sostanza, le regole per pagare la tassa di vidimazione del 2016 sono pressoché le stesse degli anni precedenti o successivi, ma è necessario controllare le norme anno per anno, in quanto è possibile che fattori, come l’ammontare della tassa, possano essere modificati.