Uno dei mercati senza ombra di dubbio più in ascesa negli ultimi anni è quello cinese. Non è quindi un caso se la maggior parte degli investitori, specialmente quelli che si stanno affacciando in questo momento al mondo degli investimenti internazionali, si stanno chiedendo se investire in ETF cinesi possa essere una buona soluzione. Continuate a leggere per scoprire una breve panoramica su questo vastissimo argomento, in modo da cercare di fare chiarezza su un tema così dibattuto nell’ultimo periodo.
Conviene davvero investire in ETF cinesi?
Come possiamo ben immaginare, le alternative quando si parla di ETF cinesi sono molteplici, ed è bene cercare di abbozzare una breve panoramica prima di capire se conviene davvero, in questo momento, investire in questi strumenti.
Nonostante le tensioni tra Stati Uniti e Cina, infatti, parecchia attenzione è catalizzata su questo mercato in fortissima espansione. Generalmente gli esperti non raccomandano questo tipo di investimento per chi si sta appena affacciando agli ETF globali.
Il motivo risiederebbe nella estrema volatilità di questi titoli. In ogni caso, ci sono diversi motivi per cui conviene comunque approfondire la questione degli ETF cinesi, in quanto la diversificazione del portafoglio tramite questi titoli può rivelarsi una buona intuizione.
Come funziona la Borsa cinese?
Come prima cosa, bisogna capire che all’interno della Borsa cinese troviamo principalmente tre categorie di azioni. Le prime (azioni A) sono azioni appartenenti a società cinesi quotate sulla borsa di Shenzhen o sulla borsa di Shangai e che, quindi, sono negoziate nella valuta locale (ovvero in yuan). Data la complessità delle operazioni (e dato che tendenzialmente non presentano ETF), sono più indicate per chi ha già maturato una considerevole esperienza nel campo degli investimenti.
Le seconde (azioni B) sono azioni delle stesse società cinesi, negoziate sui medesimi mercati, ma con la differenza che la valuta impiegata è quella estera (ovvero USD).
Infine, abbiamo a disposizione delle azioni cinesi (azioni H) quotate a Hong Kong, negoziate in HDK (la valuta locale) e sicuramente più appetibili e accessibili in quanto più liquide.
A ciò si aggiungono i principali tre indici di mercato considerati tra i più influenti, ovvero l’indice FTSE China 50, il CSI 300 e l’indice Hang Seng China Entreprises (HSCEI). Gli ETF cinesi, ovviamente, replicano l’andamento di questi indici.
Quali sono i migliori ETF cinesi?
Scegliere gli ETF cinesi migliori non è affatto semplice. In primo luogo bisogna determinare i nostri obiettivi, e solo successivamente capire se è più indicato orientarci verso gli ETF China ad accumulo o a distribuzione dei proventi, ovvero se preferiamo investire in ETF con costi annuali più bassi o su ETF con fondi più estesi.
Ad ogni modo, alcuni degli ETF cinesi costituiscono una sorta di faro da seguire e da prendere in assoluta considerazione. Parliamo per esempio dell’iShares MSCI China ETF (ISIN IE00BJ5JPG56), che troviamo quotato nelle Borsa degli Stati Uniti e che replica l’andamento di un indice di cui fanno parte diverse azioni cinesi sia a media che a grande capitalizzazione. La sua esposizione è pari a circa l’85% del mercato azionario della Cina.
Lyxor detiene ben due ETF Lyxor China, il Lyxor China Enterprise (ISIN LU1900068914) e il Lyxor MSCI China UCITS ETF (ISIN LU1841731745). Il primo trova riferimento nell’indice Hang Seng China Enterprises, replicando più di 50 azioni, mentre il secondo investe sia in azioni A che B ed H.
Chi si sta infine chiedendo quali sono i migliori ETF Cina sulla Borsa di Milano, dovrebbe rivolgere il suo sguardo verso l’ETF a replica fissa ad accumulazione Xtrackers Ftse China 50 (ISIN LU0292109856) o l’ETF iShares China Large Cap (ISIN IE00B02KXK85).