Tra le tante possibilità oggigiorno messe a disposizione degli investitori, ce ne sono alcune studiate in epoche passate ma che danno ancora i loro frutti. Tra queste troviamo i PAC investimenti, ovvero i Piani di Accumulo di Capitale, una forma di investimento studiata negli anni ’50 anche da Benjamin Graham, uno dei primissimi economisti. Vediamo insieme di cosa si tratta e quali sono i pro e i contro di questa forma di investimento.
Cosa sono i PAC investimenti?
Con la sigla PAC si fa generalmente riferimento ai cosiddetti Piani di Accumulo di Capitale, ovvero delle forme di investimento che prevedono dei versamenti periodici di capitale. In parole povere, consistono nel versare delle somme con cadenza regolare periodica (con versamenti mensili, trimestrali, semestrali o annuali) per un determinato periodo di tempo.
Le somme da versare sono a loro volta determinate in base a diversi fattori che rientrano comunque nella disponibilità economica dell’investitore, valutando sia il patrimonio di partenza che le possibili esigenze future (spese prevedibili e potenziali) in relazione agli obiettivi che si vogliono raggiungere.
Questi capitali, a loro volta, servono lo scopo di acquistare degli strumenti finanziari (principalmente ETF, più raramente azioni) o delle quote dei fondi comuni. Con ogni versamento, l’investimento è diversificato in modo da ridurre al minimo i rischi connessi alle singole operazioni. Lo scopo finale è ovviamente quello di incrementare il capitale di partenza dell’investitore nel corso del tempo, anche grazie a interessi e cedole maturate sugli investimenti stessi.
Così come per l’entità delle somme da versare, anche la durata dei PAC investimenti può essere variabile. In genere si va da un anno (finestra di tempo minima) fino a quarant’anni, benché gli esperti consiglino di impiegare questa strategia per periodi intermedi a partire dai 6/7 anni.
Pro e contro dei Piani di Accumulo di Capitale
Come abbiamo visto, quindi, tra i vantaggi dei PAC investimenti possiamo senza ombra di dubbio annoverare la flessibilità: l’investitore può decidere sia ogni quanto versare le somme che per quanto tempo. Per questo motivo i PAC si configurano come strumenti di investimento adatti a chi non intende investire grandi cifre o la cui disponibilità economica è limitata.
L’impegno dell’investitore nel versare periodicamente delle somme permette altresì di evitare condizionamenti di tipo emotivo, così come investimenti dettati dall’ispirazione o dalle tendenze del momento. Così facendo, anche i rischi legati alla cosiddetta “trappola dell’emotività” vengono meno. Di contro, però, lo stesso impegno economico dei versamenti periodici può, alla lunga, gravare sull’investitore.
Grazie all’ampia differenziazione e il frazionamento nell’acquisto dei diversi strumenti permesso dai PAC, viene meno, come detto, una larga fetta di rischio tipica degli investimenti sui mercati (tempistiche, stagionalità, ecc.). Ciò non toglie che comunque i PAC investimento, sul lungo termine, possono tradursi in grandi perdite nel caso infausto di fasi ribassiste prolungate sui principali titoli detenuti.
Infine, tra i contro possiamo annoverare l\’eventualità di costi alti, specialmente nel primo periodo, quando l’investitore potrebbe trovarsi a far fronte a percentuali pari al 30% di commissioni. Queste percentuali così alte sono però limitate solo al periodo iniziale e sono una forma di tutela da parte della società incaricata del PAC investimenti contro le uscite anticipate.
Per quanto riguarda i costi generali dei PAC, invece, non si tratta solo delle spese di gestione e di sottoscrizione, ma anche dei diversi oneri relativi ai singoli versamenti, oltre alle varie spese amministrative e alle spese di uscita.
In definitiva i piani di accumulo di capitale costituiscono una buona base di partenza, specialmente per chi non ha a disposizione grandi cifre da impiegare quali capitale da investire. Inoltre, come detto, il versamento periodico e limitato entro certo periodo di tempo può comunque contribuire a creare un fondo di risparmio che può sempre tornare utile.