Fondi Pensione, cresce il rendimento e torna a battere il TFR

Di

Il 2022 è stato un anno di sfide per i fondi pensione, con perdite significative causate dalla crisi dei mercati finanziari. Tuttavia, nel corso dei primi mesi del 2023, è emersa una speranza di ripresa per i gestori previdenziali. Questo segnale positivo sta suscitando grande interesse e sta spingendo molte persone a scoprire di più sui fondi pensione e sulle prospettive per l’anno in corso. Approfondiamo il funzionamento del fondo pensione e le prospettive per il 2023.

Fondo pensione: come funziona

I fondi pensione sono alimentati dalle somme versate da ogni iscritto, incluso il TFR per i dipendenti. Queste risorse vengono investite dal gestore nel corso del tempo, in modo da creare un tesoretto personale che viene ritirato dall’aderente al momento della pensione, sia sotto forma di rendita periodica che in un’unica soluzione.

Questo meccanismo, conosciuto come capitalizzazione, si contrappone al sistema a contribuzione della previdenza pubblica, in cui i contributi dei lavoratori attivi vengono utilizzati per pagare le pensioni dei pensionati. Ciò significa che il finanziamento dei fondi pensione non è influenzato dalla bassa natalità che affligge molti paesi, compresa l’Italia. Al contrario, la diminuzione delle nascite può causare squilibri nel sistema pubblico, poiché i contributi di una platea ridotta di lavoratori potrebbero non essere sufficienti per coprire le pensioni di un numero crescente di anziani.

Occorre tenere presente che, a differenza delle pensioni pubbliche, i fondi pensioni investono i montanti accumulati nei mercati finanziari, seguendone le sorti sia in positivo che in negativo, e dunque non vengono rivalutati in base alla crescita del PIL o ad altre variabili demografiche.

La ripresa di inizio anno

Il fondo pensione ha visto un’importante ripresa a inizio 2023, grazie al recupero delle azioni e delle obbligazioni. Dopo le pesanti perdite del 2022, i negoziali hanno iniziato l’anno con un risultato positivo del +2,05%, mentre i fondi pensione aperti hanno registrato un aumento medio del +2,6% (dati forniti da Fida).

Questi risultati superano la rivalutazione del TFR, che lo scorso anno è aumentato dell’8,3% netto grazie all’incremento dell’inflazione. Tuttavia, nel trimestre corrente, la rivalutazione del TFR è stata solo dello +0,30%, a causa della ridimensionata inflazione. Nonostante la buona partenza del 2023, i gestori previdenziali dovranno affrontare ancora una lunga strada per recuperare completamente le perdite del 2022.

Tra i fondi pensione aperti più performanti, spiccano i comparti azionari come il Fideuram Millenials, che ha registrato un aumento del +10,8% nel primo trimestre, anche se resta in perdita del -8,2% su base annua. Anche i fondi pensione negoziali hanno mostrato risultati positivi, sebbene i rendimenti migliori siano leggermente inferiori rispetto ai fondi aperti, a causa di una minore esposizione media all’azionario.

Le previsioni per il 2023

Nonostante le sfide degli ultimi anni, il 2023 si presenta come un anno promettente per i fondi pensione. Negli scorsi tre anni, questi comparti hanno affrontato difficoltà, soprattutto a causa della volatilità dei mercati durante la pandemia. Tuttavia, l’apertura verso una maggiore diversificazione verso asset non quotati sta aiutando a mitigare gli effetti negativi.

Secondo la Covip, i fondi pensione negoziali hanno registrato un rendimento medio poco inferiore alla parità (-0,8%) a tre anni (da fine 2019 al 2022), +0,4% a cinque anni e +2,2% a dieci anni. I fondi pensione aperti hanno ottenuto un rendimento medio del -0,7% tra il 2020 e il 2022, dello 0,2% a tre anni e del +2,5% a dieci anni. Tuttavia, considerando i dati positivi dei primi tre mesi del 2023, i risultati a tre anni superano la parità.

Nonostante la sfida posta dalla pandemia, il sistema della previdenza complementare ha retto bene, come evidenziato dal presidente della Commissione di vigilanza sui fondi pensione, Mario Padula, durante un’audizione parlamentare. Anche sul fronte delle adesioni, l’impatto è stato complessivamente limitato e temporaneo.

Di