L’impresa sociale è un ente privato che esercita un’attività d’impresa senza scopo di lucro e con fini civici, solidari o di utilità sociale. Ma di che cosa si occupa? Quante tipologie di impresa sociale esistono?
Quali sono le imprese sociali
Le imprese sociali sono definite giuridicamente nel Decreto Legislativo 155 del 2006, e secondo tale norma si possono considerare tali le imprese con ricavi superiori al 70%, se l’attività prevalente è nei settori di utilità sociale, e che hanno lavoratori svantaggiati o disabili in misura non inferiore al 30 %. Un’impresa come questa deve comprendere, nella sua organizzazione, un presidente, un collegio sindacale, un consiglio di amministrazione ed un’assemblea dei soci.
Sono, quindi, imprese sociali associazioni, comitati, società di persone e di capitali, cooperative e consorzi, i cui ricavo sono diretti a fini di utilità sociale, operanti in settori come l’assistenza sociale e sanitaria, l’educazione, la tutela dell’ambiente, la valorizzazione del patrimonio culturale, il turismo sociale e la formazione universitaria e post. Tra i fini delle imprese sociali sono inclusi anche il reinserimento di soggetti disabili o svantaggi nell’ambito lavorativo. Anche gli enti religiosi possono adottare tale qualifica, purché le loro attività siano come quelle descritte nel Decreto Legislativo 112 del 2017.
Non possono essere considerati imprese sociali le società costituite da un unico socio, le amministrazioni pubbliche e gli enti i cui atti costitutivi limitano l’erogazione di beni e servizi unicamente ai soci e agli associati.
Come tutte le altre imprese, anche queste devono depositare il proprio atto costitutivo ed altri documenti al Registro delle Imprese, per l’iscrizione a quest’ultimo. Generalmente, a farlo è un notaio, presso l’Ufficio del Registro delle imprese presente nella circoscrizione in cui si trova la sede legale dell’associazione.
Le attività
Secondo la legge, nello specifico le imprese sociali possono:
- effettuare interventi nel sociale e nell’ambito sanitario;
- fare attività di educazione, istruzione e formazione professionale;
- intervenire ed eseguire servizi finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento dell’ambiente, usando in maniera accorto e razionale le risorse della natura, come la raccolta ed il riciclaggio dei rifiuti di ogni tipo;
- valorizzazione e tutelare il patrimonio culturale e del paesaggio, organizzando e gestendo attività di vario genere, incluse quelle editoriali e di radiodiffusione sonora di carattere comune;
- effettuare una formazione universitaria e post-universitaria;
- eseguire ricerche scientifiche nell’ambito dell’interesse sociale;
- organizzare e gestire attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso;
- fornire una formazione extra-scolastica, in modo da fornire aiuto in ambito scolastico e formativo, e prevenendo anche fenomeni come il bullismo;
- coordinare attività di sviluppo;
- fornire servizi strumentali alle imprese sociali o ad altri enti del Terzo settore;
- svolgere attività commerciali utili nel sociale, come una cooperativa agricola o un’attività sportiva dilettantistica;
- emettere microcrediti;
- svolgere attività di accoglienza umanitaria ed integrazione sociale dei migranti;
- riqualificare beni pubblici inutilizzati o confiscati alla criminalità organizzata.