Aprire un conto corrente è oggi come oggi un’azione quasi fondamentale, che consente di ricevere lo stipendio e di iniziare a pianificare le prime spese e i primi investimenti della propria vita. Ci sono molte possibilità per aprirlo: ci si può recare in una banca fisica o si può usufruire di un servizio 100% online, che dà più flessibilità e comodità.
Ci sono poi delle situazioni in cui è necessario aprire un conto corrente all’estero. Per farlo è quindi necessario conoscere alcune informazioni di base: ecco tutti i segreti.
Aprire un conto all’estero: perché
Molte persone ritengono necessario aprire un conto corrente all’estero per una questione di protezione del patrimonio, in caso di perdita di valori di titoli italiani. È infatti questo il principale vantaggio di questa scelta: la difesa del cosiddetto “rischio Paese”, cioè il rischio che la solidità del sistema finanziario nazionale possa diventare problematica.
Nel caso in cui il conto venga aperto in un paese con una valuta diversa, poi, si hanno vantaggi anche sul fronte dell’inflazione e su quello dell’investimento in valuta: offre una difesa dal rischio di svalutazione della moneta.
Aprire un conto all’estero è quindi legale e anche molto utile, in alcune condizioni. Si devono rispettare però alcune condizioni.
Aprire un conto all’estero: cosa fare
Innanzitutto, per aprire un conto all’estero è necessario che il patrimonio che confluisce nel conto derivi da fonti di reddito legittime e dichiarate e che rispettino la normativa sul monitoraggio fiscale. Se si rispettano questi due criteri, aprire un conto all’estero è perfettamente legale.
Oggi come oggi, i paesi in cui può essere vantaggioso aprire un conto sono l’Inghilterra e gli Stati Uniti. La prima perché la sterlina è una moneta forte nei mercati finanziari internazionali mentre i secondi perché il dollaro rimane una moneta sempre tosta, nonostante sia difficile aprire un conto in USA se non si ha un domicilio. Anche in Serbia o in Brasile si può aprire un conto che possa fruttare bene, ma non assicurano una tutela del patrimonio.
Per procedere con l’apertura di un conto estero è necessaria una copia autenticata e apostillata del passaporto, oltre alla traduzione in inglese di una bolletta legata alle utenze domestiche, l’estratto conto o la busta paga e le referenze bancarie del richiedente.
Una volta deciso dove aprire il conto, si deve operare il trasferimento delle somme sul conto corrente estero. Si può fare tramite canale bancario o in contanti, entro il limite concesso per l’esportazione di valuta da un paese all’altro. In questo secondo caso è fondamentale quindi informarsi molto bene sulla normativa, al fine di non incorrere in problemi.
Fondamentale in ogni passaggio è la sicurezza: un cittadino italiano, prima di aprire un conto all’estero, deve dichiararlo all’Amministrazione finanziaria. Questo comporterà la compilazione di alcuni documenti, in modo che tutto avvenga legalmente.