Il primogenito del Re Saul, fu Gionata, talvolta tradotto anche come Gionatan in base alla versione latina del suo nome. Suo padre Saul fu il primo re degli Israeliti e visse nel corso dell’11° secolo a.C. La storia di questo re e dei suoi successori è ampiamente narrata nell’antico testamento, soprattutto nel primo libro di Samuele. Saul e suo figlio Gionata appartenevano alla Tribù di Beniamino, una delle dodici tribù d’Israele. Il primo era stato nominato Re su elezione divina, dopo che il popolo aveva manifestato la volontà di avere un sovrano.
Gionata invece avrebbe dovuto ereditare il trono del padre per discendenza diretta, essendo appunto il figlio primogenito. Saul nonostante fosse stato scelto direttamente da Dio per governare il popolo di Israele, con il tempo si allontanò dal suo volere e perse la sua approvazione. Per questo stesso motivo venne più volte ripreso dal profeta Samuele che infine venne impiegato da Dio per scegliere il suo successore.
Il prescelto fu il giovanissimo Davide (David in ebraico), il quale dovette per questo subire la gelosia e le persecuzioni di Saul che cercò persino di attentare alla sua vita. Questa profonda divisione tra Saul e Davide influenzò tutta la vita di Gionata. Nei primi anni del regno di Saul a lui vennero affidati compiti come comandante dell’esercito. Sicuramente era stata educato e cresciuto con ottimi valori, gli stessi che doveva avere anche il padre Saul al momento della sua “unzione” come re.
La vita di Gionata
La prima volta che Gionata viene menzionato nel racconto biblico è in occasione di una battaglia, quando conduce mille uomini mal equipaggiati alla vittoria militare contro la guarnigione filistea di Gheba. Nell’antico testamento viene inoltre raccontata un’incursione che Gionata e il suo scudiero condussero coraggiosamente da soli all’interno di un avamposto nemico. Gionata si rivelò quindi un uomo molto coraggioso ma al tempo stesso anche una persona di fede, tanto che per agire attese sempre un segnale da Dio.
Gionata era quindi un guerriero davvero valoroso e forte, per questo il libro di Samuele, parlando di lui e di suo padre Saul dice che erano “più veloci delle aquile” e “più potenti dei leoni“. Per l’esattezza Gionata era un preciso e abilissimo arciere. Con il passare degli anni Davide era stato introdotto alla corte del Re Saul, affinché suonasse la cetra per allietare il sovrano. Questa vicinanza permise e Gionata di sviluppare negli anni una forte amicizia con Davide.
Questa amicizia venne rafforzata da eventi molto significativi, come ad esempio il coraggioso intervento con cui Davide abbatté Golia. I due decisero di sottoporsi ad un vero e proprio patto di amicizia, un legame profondo che esprimeva il loro sincero affetto, nonostante la differenza di età che intercorreva tra i due, che probabilmente ammontava a circa 30 anni. Per questo motivo il loro rapporto viene ricordato ancora oggi come un bellissimo emblema del valore dell’amicizia.
Come si concluse la sua vita
Gionata nonostante avesse diritto ad ereditare il trono di suo padre per discendenza diretta, accettò di buon grado la decisione di Dio di scegliere in Davide il successore di Saul. Continuò infatti a sostenere sempre l’amico, fino al punto di difenderlo dagli attacchi del padre che desiderava ucciderlo. Gionata difese sempre Davide, intercedendo per lui con il padre e avvertendolo quando la sua vita era in pericolo.
In un’occasione rischiò persino di essere ucciso dal padre, per aver difeso con vigore Davide. Nell’antico testamento non vi è infatti nessun riferimento al fatto che Gionata possa aver partecipato anche soltanto ad una delle spedizioni che Saul organizzò contro Davide. Gionata perse la sua vita nella battaglia contro i filistei, popolo pagano da sempre nemico di Israele, nello stesso giorno in cui caddero in battaglia anche suo padre e i suoi fratelli.
L’antico testamento racconta poi il periodo di dolore e di lutto che contraddistinse la vita di Davide, dopo la scoperta della morte dell’amico Gionata. Davide compose per lui, e per il padre Saul, un canto funebre intitolato “L’Arco“, proprio in omaggio alle grandi doti di arciere di Gionata. Inoltre Davide si rivelò anche un amico leale prendendosi cura del figlio di Gionata, Mefiboset, il quale aveva solo cinque anni quando il padre venne a mancare.