La cessione del quinto è uno strumento che è stato creato per poter estinguere un debito o un prestito. Infatti questa modalità è molto particolare e prevede la cessione di un quinto del proprio stipendio o della propria pensione. In questo modo è possibile sapere a priori quali saranno le spese che possono essere effettuate per poter pagare una rata.
Se abbiamo un prestito di 100.000 euro e una busta paga da 1.500 euro, la cessione del quinto non prevede un calcolo della rata in base ai vari fattori, ma sarà di 300.00 euro. In questo modo sarà possibile capire sin da subito quali saranno le rate da pagare e la cessione verrà effettuata direttamente dall’Ente o dall’azienda in cui si lavora all’istituto di credito. Richiedere la cessione del quinto sarà più semplice per un dipendente statale, mentre per un’azienda privata ci saranno diversi controlli da effettuare: in ogni caso la cessione del quinto è uno strumento utilizzato sia nell’impiego pubblico che in quello privato.
Come funziona?
La cessione del quinto è un prestito a tasso agevolato. Normalmente un dipendente pubblico o privato può richiedere i prestiti con cessione del quinto ai suoi istituti previdenziali. Può anche accadere, però, che un prestito per privati diventi un prestito con cessione del quinto su iniziativa del richiedente. Quando si richiede il prestito con cessione del quinto basta manifestare questa esigenza e bloccare la rata del prestito ad un massimo di un quinto del proprio stipendio. La restituzione della rata avverrà direttamente sulla busta paga del richiedente, sulla quale verrà addebitata la cifra da restituire.
I prestiti con cessione del quinto possono essere pluriennali (normalmente a cinque o dieci anni) oppure anche più brevi. Ovviamente i tassi di interesse sono più elevati in caso di prestito più breve, ma si ha il vantaggio di avere un minor numero di rate da restituire.
I prestiti con cessione del quinto possono essere sottoscritti anche da pensionati: il meccanismo è lo stesso, ma la rata viene addebitata non più sulla busta paga, bensì sulla pensione. Essendo la pensione generalmente più bassa dello stipendio, il prestito viene rinegoziato quando si passa dallo status di dipendente a quello di pensionato.
Chi paga la cessione del quinto in caso di morte?
Che cosa accade se un titolare di prestito con cessione del quinto decede improvvisamente? Chi pagherà le spese del prestito? Al fine di tutelarsi di fronte a questa evenienza (soprattutto se chi lo sottoscrive è anziano o malato) esiste un’apposita assicurazione. L’assicurazione tutela da una parte l’istituto di credito che ha concesso il finanziamento, dall’altra i discendenti del defunto. La polizza di assicurazione prevede il pagamento di una certa cifra che va a costituire il premio assicurativo in caso di decesso.
Ci sono dei parametri tenuti in considerazione quando si stipula quest’assicurazione. Il parametro più importante è l’età dello stipulante: più l’età è elevata, più il costo dell’assicurazione cresce, poiché è teoricamente più probabile che la morte sopraggiunga prima. È molto importante anche il sesso del richiedente. Le donne sono infatti considerate più longeve degli uomini, quindi più in grado di estinguere il prestito. I parametri servono a decidere quale sarà la durata del prestito e quante saranno le rate.
Gli obblighi da rispettare in caso di cessione del quinto
Per la richiesta di prestito con cessione del quinto bisogna rispettare alcuni obblighi e parametri per la richiesta. Intanto bisogna essere un lavoratore dipendente con contratto a tempo indeterminato, oppure un ex lavoratore dipendente con pensione che supera i 589 euro netti escluse le spese di restituzione del prestito. I lavoratori indipendenti con partita Iva non possono chiedere questo prestito.
Bisogna poi avere la residenza in Italia e la cittadinanza italiana. Molti istituti di credito chiedono anche certezze sulla figura del contraente. Vogliono quindi sapere se ha mai sottoscritto altri prestiti o ne ha alcuni accesi in quel momento, se è un cattivo pagatore eccetera. Per sottoscrivere un prestito del genere bisogna aver compiuto i diciotto anni. Nel caso di prestiti con cessione del quinto specifici per dipendenti Inps o ex Inpdap bisogna anche far parte della gestione di crediti di questi uffici e avere almeno quattro anni di contribuzione attiva.