Quando ci si appresta ad accendere un mutuo, una delle domande cruciali che ci si pone è la seguente: è meglio optare per un finanziamento a tasso fisso oppure per un mutuo a tasso variabile?
La questione è delicata e merita una trattazione approfondita, a partire dalla definizione di mutuo a tasso fisso e dalla sua corrispettiva speculare, ovvero quella di mutuo a tasso variabile.
Il mutuo a tasso fisso è un particolare tipo di finanziamento che dipende dall’EURIRS. L’EURIRS è un acronimo e sta per Euro Interest Rate Swap, ovvero il tasso per gli swap sugli interessi. Uno swap è uno strumento finanziario derivato, ovvero che deriva il proprio valore da altri strumenti finanziari, ed è in sostanza un contratto che prevede uno scambio reciproco di flussi di cassa, ovvero di titoli o beni mobili, tra due controparti. Tornando all’EURIRS, è utile sapere che si tratta di un tasso di riferimento che la Federazione Bancaria Europea – ovvero: European Banking Federation, alla quale aderiscono oltre 60 paesi dell’Euro zona – calcola tutti i giorni. Come abbiamo detto prima, questo indice viene utilizzato per il calcolo degli interessi nel caso di un mutuo a tasso fisso; ma non è il solo: infatti, le banche aggiungono di solito uno spread compreso tra 0.5% e 3%; l’ampiezza dello spread dipende da banca a banca. All’ultimo aggiornamento disponibile sul sito www.euribor.it, aggiornamento corrispondente alla data di ieri, il tasso dell’EURIRS per un mutuo decennale era dello 0.97%, per un mutuo di 15 anni dell’1.33%, per uno di 20 dell’1,49%, per uno di 25 dell’1,53% e per uno trentennale dell’1,56%.
Un enorme vantaggio del mutuo a tasso fisso è quello di poter conoscere con sicurezza in anticipo l’esatto ammontare di ogni singola rata del finanziamento – ciò è una tutela notevole nel caso in cui i tassi d’interesse subiscano un aumento; il più grosso svantaggio è il non poter beneficiare delle eventuali diminuzioni dei tassi di interesse a seguito delle oscillazioni del mercato.
Il mutuo a tasso variabile è un particolare tipo di finanziamento che dipende da un tasso, l’EURIBOR, e dipende anche dall’indicizzazione di questo tasso: cioè, se è indicizzato a uno o a tre mesi. Sebbene esistano indicizzazioni dell’EURIBOR sino a 12 mesi, i valori di esso utilizzati più sovente per i mutui sono quelli a uno o a tre mesi. Anche questa tipologia di mutuo è soggetta a venir aumentata di una certa quota, uno spread appunto, il cui ammontare dipende da istituto di credito a istituto di credito. Il vantaggio maggiore di un mutuo a tasso variabile è quello di poter beneficiare delle diminuzioni dei tassi di interesse, a seguito di oscillazioni favorevoli del mercato; lo svantaggio più evidente è che, se i tassi di interesse aumentano, aumenta anche la rata del mutuo e non è possibile prevederlo in anticipo. Stando alle quotazioni odierne – 19 gennaio 2018 – reperibili sul sito www.euribor.it, il tasso dell’EURIBOR a 1 mese è – 0.37%, quello a 3 mesi è – 0.33%.
Se si è disposti a rischiare un pochino, in questo periodo val sicuramente la pena di optare per un mutuo a tasso variabile: il tasso dell’EURIBOR è addirittura negativo! Tuttavia, se si preferisce avere la sicurezza di non subire brusche ed improvvise impennate dei tassi d’interesse, è più conveniente optare per un mutuo a tasso fisso. Qualora però si decidesse di cambiare idea, è sempre possibile farlo: difatti, le banche concedono la possibilità di avvalersi della surroga del mutuo. Qualsiasi istituto di credito non può opporsi ad una richiesta di surroga del mutuo: essa è, a conti fatti, una vera e propria rinegoziazione del contratto di mutuo stipulato in precedenza con l’obiettivo di rendere il piano di ammortamento – ovvero il piano di restituzione del prestito – molto più sostenibile per il contraente.
Con la surroga del mutuo, ad esempio, è possibile modificare il tasso d’interesse passando dal mutuo a tasso fisso a quello a tasso variabile o viceversa, sfruttando quindi le migliori congiunture del mercato; ma non solo: è possibile anche modificare l’importo di ogni rata – soprattutto nel caso del mutuo a tasso fisso – oppure la durata del finanziamento stesso, allungandolo od accorciandolo in base alle proprie esigenze. La surroga del mutuo è un’operazione totalmente gratuita: la banca quindi non può imporre il pagamento di alcuna penale, non può accollare al cliente nessuna spesa aggiuntiva e non è necessario l’intervento di un notaio.