Chi intende aprire partita IVA sa bene che uno dei documenti più importanti da ottenere è rappresentato dalla certificazione attribuzione partita IVA. Grazie a questo documento, firmato e completo di bollo, è infatti possibile operare al 100%. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla partita IVA: come si apre, a cosa serve e come ottenere la certificazione attribuzione partita IVA.
Che cos’è la partita IVA e come si apre?
Tramite l’apertura della Partita IVA chi esercita la libera professione, svolge un lavoro autonomo o ha avviato un’azienda il cui fatturato è superiore a 5.000 euro l’anno. Sotto questa soglia, infatti, è possibile emettere semplicemente delle ritenute di acconto. Grazie al possesso della partita IVA il professionista è in grado di dichiarare in modo legale i suoi introiti e versare quanto dovuto a titolo di imposte e contributi. La partita IVA, di per sé, è un codice univoco formato da undici cifre che ha quindi lo scopo di identificare il lavoratore o l’azienda affinché la sua attività possa essere resa connessa sia con il fisco che con la previdenza sociale. Chi è in possesso di Partita IVA è tenuto a rispettare i relativi obblighi fiscali. Tra questi rientrano il versamento annuale della Partita IVA, l’emissione di fatture e la compilazione di registri contabili.
I professionisti che intendono aprire partita IVA, sia per lavorare in autonomia che per avviare una società, devono seguire uno specifico iter. In primo luogo i moduli per la richiesta di attribuzione partita iva sono diversi nel caso di lavoratori autonomi (o ditte individuali) e società. Nel primo caso andrà compilato il modello AA9/7, nel secondo il modello AA7/7. Entrambi moduli possono essere reperiti all’interno del sito dell’Agenzia delle Entrate e, dopo essere stati debitamente compilati, a essa devono essere trasmessi. Ciò può essere fatto tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, recandosi fisicamente presso gli uffici o sfruttando il portale web del sito dell’Agenzia delle Entrate.
Contestualmente, andrà scelto il codice ATECO relativo alla classificazione della propria attività economica e il tipo di regime contabile. Si può scegliere tra regime forfettario o contabilità ordinaria, da valutare insieme al proprio commercialista di fiducia. Successivamente, è necessario recarsi presso l’INPS per aprire la propria posizione previdenziale e, in caso di ditta individuale, iscrivere la stessa presso la Camera di Commercio. Infine, si comunica al Comune di residenza o dove ha sede l’attività, l’avvio della stessa.
Certificazione attribuzione partita IVA: che cos’è?
Dopo aver trasmesso all’Agenzia delle Entrate il modello di pertinenza, questa sarà quindi tenuta a rilasciare il certificato di attribuzione partita IVA. Il certificato attribuzione partita IVA è un documento che può essere richiesto anche in via telematica tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate. Esiste infatti un apposito modulo, ovvero il modello AA9/11, che va compilato e a cui va allegata la fotocopia del documento di identità del richiedente. Il modello AA9/11 deve quindi essere inoltrato o per via postale o per via telematica.
Una volta ricevuta la richiesta, l’Agenzia delle Entrate provvederà a effettuare tutti gli accertamenti del caso presso il Registro delle Imprese della Camera di Commercio, al fine di accertare l’abilità dei richiedenti a ottenere la certificazione attribuzione partita IVA.
In caso di esito positivo, provvederà quindi a inviare prima una copia digitale della certificazione di attribuzione partita IVA al proprio indirizzo di posta elettronica in formato PDF. Si tratta di un servizio gratuito, che quindi non prevede alcun pagamento. Successivamente, arriverà anche l’originale in forma cartacea, spedito a mezzo posta. all’indirizzo indicato al momento della registrazione sul portale.
Possono fare richiesta certificato di attribuzione partita IVA solo ed esclusivamente il titolare della partita IVA o il legale rappresentante nel caso di persone giuridiche o enti non commerciali.
La funzione della certificazione attribuzione partita IVA è quella di attestare che quella persona o quella società sono in possesso di partita IVA. Sul certificato attribuzione partita IVA possiamo infatti rinvenire non solo il numero di partita IVA, ma anche i dati anagrafici del singolo o della ditta, la sede legale, il codice fiscale e la tipologia dell’azienda (impresa di persone o di capitali).
La certificazione attribuzione partita IVA serve per chiedere mutui e finanziamenti, ma anche per intestare le utenze della ditta.