Il Contratto Collettivo Nazionale delle Badanti e dei Collaboratori Domestici viene classificato nei lavori di tipo dipendente. Quindi, come per le lavoratrici italiane, anche per le straniere, da un punto di vista generale, dovrebbe essere semplice ottenere dei prestiti, ovviamente in base alla reputazione creditizia ed alle possibilità reddituali.
La differenza sta nel fatto che i requisiti principali per cui una badante straniera possa ottenere un finanziamento, è quello di essere residente in Italia da almeno sei mesi, di possedere un Conto Corrente bancario e di avere un reddito ed un contratto di lavoro dimostrabile ed in corso. Inoltre, è necessario presentare i documenti del permesso di soggiorno.
Per quanto concerne i lavoratori extracomunitari, le condizioni non sono molto differenti rispetto a quelle dei cittadini italiani e comunitari, anche se comunque bisogna avere alcune accortezze ed adempimenti supplementari. Recentemente, infatti, la richiesta di alcune categorie di lavoratori molto diffuse in Italia come colf e badanti, è cresciuta a dismisura, ma allo stesso tempo, questa categoria ha iniziato a rappresentare per gli istituti di credito un elevato fattore di rischio. Spesso infatti, si sono verificati casi di mancata restituzione del prestito concesso a causa della perdita del lavoro dovuta al decesso dell’assistito con conseguente difficoltà della banca di reperire il soggetto finanziato che, di solito, rientra nel proprio paese d’origine. I prestiti per badanti rientrano nei prestiti personali, cioè forme di credito non finalizzate ad acquistare beni o servizi.
Le modalità di richiesta dei prestiti per badanti straniere sono, per la maggior parte, online, perchè ritenute più comode e veloci. Infatti, i form presenti nei siti permettono di inserire le opzioni relative ad i propri casi specifici. Se il richiedente è un lavoratore in nero, potrà scegliere come opzione quella di un finanziamento senza avere un reddito dimostrabile: in questo caso potrebbe ottenere solo dei prestiti senza busta paga.
Questa tipologia di finanziamento permette di ottenere fino a cinquemila euro. Per richiedere un prestito è necessario, quindi, presentare i documenti reddituali, mentre per chi fosse titolare di un contratto di lavoro, deve aver superato necessariamente il periodo di prova del contratto. Bisogna presentare la busta paga, il CUD, il documento d’identità in corso di validità ed, ovviamente, il Codice Fiscale. La banca potrebbe richiedere, oltre alla documentazione standard, anche delle garanzie aggiuntive che devono essere presentate al fine di una risposta positiva.
Dal momento che il lavoro delle Colf e badanti risulta essere, comunque, un lavoro discontinuo, si sono creati dei prestiti finalizzati per questa tipologia di lavoro, dando così vita al prestito cambializzato. Questo risulta essere una delle soluzioni più richieste e veloci poiché viene erogato in meno di 48 ore, ed è possibile accedere anche se si risulta iscritti come cattivi pagatori. La pecca di questo tipo di finanziamento, fondamentalmente vantaggioso, è quella di avere un tasso fisso più alto rispetto ad altre offerte, poiché viene considerato dalle realtà creditizie un prodotto ad alto rischio d’insolvenza, e quindi tale situazione si ritorce sui creditori stessi.
Per gli stranieri che hanno un lavoro stabile e continuativo, il finanziamento con cessione del quinto risulta la tipologia di prestito più idonea. Infatti, in questo modo, la somma erogata viene restituita tramite trattenute dalla busta paga e con un bassissimo rischio d’insolvenza. Simile al prestito con cessione del quinto, sono i prestiti delega, la cui somma delle rate viene decurtata direttamente dal conto corrente, ma può raggiungere una detrazione fino al 40% dello stipendio.