Sono tanti i codici che fanno riferimento all’imposta sul reddito delle persone fisiche; a questi vanno aggiunti anche quelli relativi alle addizionali regionali e comunali. In questa breve guida all’uso del parliamo del codice tributo 3844: vediamo qual è il suo significato, quando deve essere utilizzato e come si compila il modello F24.
Cos’è e quando si utilizza il codice tributo 3844
Oltre all’IRPEF destinato alle casse statali, i contribuenti devono pagare una quota dell’imposta anche agli enti locali. Stiamo parlando delle addizionali regionali e comunali: le somme versate dovrebbero poi essere utilizzate dagli enti locali per garantire ai cittadini la fornitura di servizi essenziali. L’addizionale comunale da pagare si calcola in base all’aliquota stabilita dall’ente, che viene applicata sul proprio scaglione di reddito. L’importo viene diviso in acconto ed in saldo. Il codice tributo 3844 è quello che deve essere utilizzato proprio per il pagamento del saldo dell’addizionale comunale all’IRPEF; parliamo del pagamento in autotassazione (ovvero quando il contribuente non ricorre al sostituto di imposta).
Pagamento saldo addizionale comunale: guida alla compilazione
L’importo può essere versato anche a rate; lo stesso codice tributo può essere utilizzato per un importo a credito da compensare. Per effettuare il pagamento è necessario compilare la Sezione IMU ed altri tributi locali del modello F24. Nella prima colonna bisogna inserire il codice catastale del proprio Comune. La seconda, la terza, la quarta, la quinta e la sesta colonna non devono essere compilate. Nella settima colonna invece bisogna inserire il codice tributo 3844. L’ottava colonna fa riferimento alla rateazione; qui bisogna inserire un codice di quattro cifre :le prime due indicano la rata che si sta pagando, le ultime invece indicano il numero complessive di rate. Ad esempio, se si sta pagando la terza di sette rate bisognerà indicare 0307. Se il pagamento viene fatto in un’unica soluzione, in questo spazio bisogna inserire 0101.
Nella nona colonna si deve indicare l’anno di riferimento, che è l’anno di imposta per il quale si sta effettuando il versamento. Nella decima colonna si inseriscono gli importi a debito; l’undicesima colonna va lasciata in bianco se non ci sono importi a credito da portare in compensazione. Nell’ultima riga della tabella, denominata Totale, ci sono tre caselle: nella prima va riportata la somma di tutti gli importi a debito presenti nella sezione; nella seconda va riportata il totale degli importi a credito presenti nell’intera sezione; la differenza tra questi due valori va riportata nella terza casella, quella dal Saldo. Lo spazio “detrazione” non deve essere compilato dal contribuente.