Il prezzo delle assicurazioni automobilistiche è ormai da anni oggetto di un’aspra polemica nel nostro Paese, dovuta in particolare a tariffe che sono addirittura le più alte a livello europeo. Se l’introduzione della scatola nera ha consentito un lieve abbassamento del loro prezzo, va comunque sottolineato che un automobilista del Belpaese è comunque costretto a spendere quasi il triplo di quanto invece deve sborsare un collega di Francia, Spagna, Germania o Regno Unito.
Da cosa dipende il prezzo dell’assicurazione auto?
Assodato come le tariffe italiane costituiscano un vero e proprio caso a livello europeo, spingendo le associazioni dei consumatori da una parte e quelle che raggruppano gli assicuratori dall’altra a continui battibecchi, conviene cercare di capire quali siano i fattori che concorrono alla formazione del prezzo definitivo della polizza, in modo da poter capire come si può risparmiare.
In particolare, il calcolo della RC Auto dipende da due fattori:
- fattori di rischio collegati al mezzo;
- fattori di rischio derivanti dall’assicurato.
Occorre però anche ricordare che se questi sono i fattori che pesano maggiormente sulla determinazione del premio assicurativo, vanno poi aggiunte le imposte, che gravano per oltre il 30%, e i costi operativi della compagnia, i quali incidono per un buon 16%. Proprio quest’ultima voce può però essere drasticamente abbattuta ricorrendo alle assicurazioni online, che non prevedono i costi di intermediazione in questione e consentono quindi buoni risparmi.
I fattori di rischio collegati alla vettura
Come abbiamo già ricordato, uno dei dati che possono incidere maggiormente sul costo della RC Auto è quello relativo ai fattori di rischio del mezzo. In tal senso occorre ricordare:
- la potenza del motore. Come è logico più la macchina è potente, più il guidatore può essere spinto ad andare veloce, aumentando i rischi di un sinistro stradale. Una interpretazione che però molti addetti ai lavori contestano, in quanto proprio le macchine più potenti sono anche quelle dotate di dispositivi e meccanismi in grado di implementarne la sicurezza;
- la presenza di accessori in grado di garantire un maggior grado di sicurezza all’autovettura. Si tratta in pratica della conferma di quanto ricordato in precedenza, ovvero che le macchine più potenti e costose sono anche quelle che possono godere della presenza di meccanismi tesi a conferire un maggior grado di sicurezza, come Abs o airbag. Se ad essi si aggiungono ad esempio la scatola nera e l’antifurto satellitare, che rendono più difficili truffe e furti, il prezzo dell’assicurazione potrebbe essere sottoposto ad una forte riduzione;
- l’alimentazione della macchina, in quanto la possibilità di consumare meno carburante può spingere l’utente ad utilizzare maggiormente il mezzo, innalzando quindi le possibilità di incappare in un sinistro.
I fattori di rischio derivanti dal guidatore
Anche il guidatore, però, è portatore di una serie di fattori di rischio che possono incidere non poco sulla formazione del prezzo finale della polizza. Tra questi fattori, occorre ricordare:
- l’età, con una forte penalizzazione nei confronti degli assicurati più giovani, proprio a causa della loro relativa inesperienza;
- il tempo trascorso dal conseguimento della patente, anche in questo caso fattore tale da favorire chi guidi da più anni nei confronti di un neo-patentato;
- la classe di merito, che rappresenta in pratica la storia dell’assicurato, penalizzando in maniera anche notevole chi ha provocato molti incidenti nel corso della sua carriera in qualità di guidatore;
- la professione, con alcuni mestieri sfavoriti nei confronti di altri proprio in quanto presuppongono la necessità di usare la propria macchina, incrementando la possibilità di provocare incidenti.
Conta anche la provincia
Un ultimo fattore che va assolutamente ricordato, quando si parla di formazione del prezzo finale della propria assicurazione auto, è il luogo in cui si detiene la propria residenza. Basta in effetti dare una rapida occhiata alle statistiche per capire come molti automobilisti di località del Nord Est o del Nord Ovest siano sottoposti a condizioni meno dure rispetto ai colleghi che abitano invece in Campania o in Calabria. Una sorta di discriminazione che ha spinto più di un osservatore a definire la mobilità dei cittadini meridionali alla stregua di un lusso e motivata in particolare dal fatto che la maggior parte delle truffe denunciate dalle assicurazioni avverrebbero proprio nella parte bassa dello stivale.